Concordo, "Saviano non doveva avere la scorta", questo perché, indipendentemente da quanto dichiarato dal Capo della omicidi di Napoli, chi "vive" quotidianamente la realtà campana, come me, sa perfettamente quanto possa "servire" ed a chi un libro come "Gomorra". Una “visione” parziale e romanzata non può descrivere la condizione in cui amaramente il sud, in generale, è costretto a vivere e non può rappresentare nemmeno il punto dal quale partire per parlare, con cognizione, della camorra. L'autore asserisce cose che, se fossero il "frutto" di un giornalismo di indagine, sono: veramente fantastiche! Un successo editoriale, parte di quella fenomenologia, che sembra non avere un motore ma essere, soltanto, il risultato di una serie di fattori fortuiti e convergenti. Chi sa quante “bic” sono servite per scrivere questo capolavoro letterario? Al di là di qualsivoglia considerazione sono convinto che ogni forma e manifestazione mafiosa debba essere strenuamente combattuta e vinta.
sabato 17 ottobre 2009
"Saviano non doveva avere la scorta"
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