Le chiedo subito scusa se ho “abusato” del cognome ma è stata una tentazione alla quale non ho saputo resistere. Credo (dico la verità: spero!) che mi capisca. Citando una celebre frase dico: “non ci sto!”. Questa è una questione privata che in nessun caso deve e può essere strumentalizzata. La distinzione, tra uomo e politico, è netta! Avrei capito se Le fosse stato imputato qualcosa riconducibile alla carica che ricopre ma nel caso specifico bisogna guardare alla trave e non alla pagliuzza. Nel continuare, questo mio commento, è doveroso sottolineare che non sono un simpatizzante del Suo schieramento politico come non lo sono nemmeno dell’opposto. Lei non si doveva sospendere dal Suo incarico perché, in nessun caso, questa Sua sventura può ricadere nella, famosa, “questione morale”. Non è questo un argomento che può e deve interessare l’opinione pubblica. E’ scontato che, per un certo numero di persone, questa Sua propensione può essere molto discutibile e questo a prescindere, senza volerne fare una questione di “gusti”. La cosa a cui bisogna guardare è la funzione pubblica che in nessun caso può essere confusa con questioni che rivestono la sfera privata di un uomo. Ritengo che siano altre le cose gravi che emergono da questa vicenda. Perché dei carabinieri decidono di fare irruzione in una casa privata? Dove, in quel momento, è presente un famoso personaggio politico. Un’immagine da “paparazzi d’assalto” e non da “forze dell’ordine”. Non che la cosa, di per sé, mi meravigli più di tanto ma il modus operandi è davvero strano. Lascia spazio a molte ipotesi e tutte molto inquietanti. (omissis) Ad ogni buon conto, sono convinto, oltre ogni ragionevole dubbio, che gli sviluppi penali di questa vicenda ci lasceranno senza parole e questo perché in Italia “del doman non v’è certezza …”.
domenica 25 ottobre 2009
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