sabato 31 ottobre 2009

Prodotti tipici

La “bufala” non è un animale ma un tipico prodotto italiano. Gli ingredienti sono sempre gli stessi da millenni: una storia, un certo numero di creduloni (all’occorrenza si possono usare anche incapaci od imbecilli) il risultato è lo stesso, una grande sceneggiatura ed un narratore, meglio se pentito. Veniamo al fatto. Un “bel” giorno non si sa come e perché (vedi risposta ad un giornalista del procuratore antimafia “Grasso”: “Non lo so! Chiedeteglielo voi!”) un pentito di ‘ndrangheta decide di fare una rivelazione e confessare una “malefatta”, una delle tante, nel caso specifico riguarda i famigerati “rifiuti tossici” ma tanto “amati” da una certa letteratura scon(r)tata che senza di “essi” sarebbe rimasta nel dovuto anonimato. Questa volta non è la Campania ma la Calabria, un altro pezzo fantastico ed irripetibile di territorio italiano, a “nascondere” infondo al suo mare un “segreto carico” di morte. Dopo un “tot” numero di giorni pieni di passione, paure, incertezze, orgoglio, nel rivendicare la competenza sulle indagini, con l’immancabile “fiume” di parole si arriva alla verità: “si tratta di un cargo affondato durante la prima guerra mondiale”.
Napoli 30 ottobre 2009, posta centrale, dialogo fra due persone che aspettano il loro turno.
Quindi? I rifiuti tossici?
Non ci sono! Mica se li possono inventare?
Eppure sembrava un’informazione di quelle “sicure”. Oh! la nave c’è sono i rifiuti che mancano.
Chissà tutta sta mobilitazione quanto è costata? Ma non facevano prima a chiedere a qualcuno del posto? Per dire: ai pescatori, a qualche anziano. Avrebbero potuto consultare il registro navale.
Certo adesso è facile dire cosa si sarebbe potuto fare ma in quei momenti è tutto difficile.
Ma quali momenti?
I momenti che precedono tutte le grandi decisioni.
Grandi decisioni? Ma di cosa stai parlando?
Lasciamo perdere! Comunque ho sentito dire che si è trattato di una cosa organizzata per discreditare la magistratura.
Come se ce ne fosse bisogno! E poi da chi?
Da lui!
Lui? Tu oggi sei strano. Lui chi?
Tu quanti lui conosci? Il lui, italiano, per eccellenza!
Ah! Quel lui? Ma come faceva a sapere che c’era quella nave affondata in quel punto?
Si dice che quando quel cargo fu “silurato” lui era a bordo che suonava.
Noooooo? Ma quanti anni ha? Lo facevo più giovane! E la magistratura che ha fatto? si è “tenuta la posta”?
No! Ha pubblicato immediatamente il video “shock” sull’omicidio commesso nel rione Sanità da un killer della camorra.
E che “ci azzecca”?
Tonii? Tu a volte sei proprio ottuso!
Io?
Serve a far capire che, malgrado tutto, la mafia è una cosa reale, commette delitti di ogni genere ed è difficile da sconfiggere.
Ma nessuno, mai!, ha messo in dubbio questa cosa! Ti dico la verità! Il mio problema, come del resto quello di tutti, è che non si sa dove guardare. La cavalleria non esiste!
Che centra la cavalleria?
Ma che hai capito? Non la cavalleria intesa come galanteria verso le donne ma, la cavalleria, quella che arriva sempre quando ce bisogno di aiuto. Quella che dice: “Non si preoccupi adesso ci siamo noi, non abbiate paura è tutto finito”. Invece, in quel preciso istante, inizia un incubo che non finirà più per il resto dei tuoi giorni!
E quindi? Qual è la soluzione?
La soluzione? Come se fosse facile! Diciamo che un buon inizio sarebbe che lo Stato tornasse, realmente, nelle mani del legittimo sovrano.
Non sapevo che eri monarchico.
Robé? Poi dici che io sono ottuso, il legittimo sovrano è il popolo così come previsto dalla carta costituzionale.
Quindi il problema è questo? A noi ci “abboffn ‘e chiacchir ‘e café” e loro “’s magnan e ‘s spartn a città!”

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