Il più grande interrogativo della rete. Il cruccio di tutti i webmaster e di tutti quelli che tentano di migliorare il posizionamento, dei loro "siti", nei risultati di ricerca del "motore" più famoso al mondo. Purtroppo Google non è solo questo ma anche una serie di incognite che non "trovano" delle risposte. Le difficoltà di comunicare con un servizio di assistenza, del motore, è palese, non esiste un modo diretto per evidenziare incongruenze o addirittura abusi e di risolverli. Tra le varie ipotesi, che circolano sui criteri di ricerca di questo motore, si parla di un sofisticato algoritmo. Una cosa che lascia perplessi è il modo con cui vengono visualizzati i criteri di ricerca. Se si scrive un nome ed un cognome dovrebbero essere visualizzate, a rigor di logica, tutte le pagine che contengono i dati ricercati e tutto ciò che è direttamente riconducibile ad essi. Invece non è così! Google visualizza, accanto ai dati anagrafici, stralci di pagine contenenti frasi che sono state pronunciate da altre persone. Come è possibile? Che tipo di algoritmo può dare questo risultato? Questo abbinamento genera confusione, in chi legge, procurando danni alle persone che rimangono "ingabbiate" in tale risultato. Un problema che sembra non preoccupare Google. Una nuova "class action" contro il "ricercatore" più usato al mondo? Vedremo! Intanto auguriamoci che qualcuno si svegli e metta a posto le cose, in modo tale da evitare di dover ricorrere ai tribunali per tutelare anche i più elementari diritti.
domenica 31 maggio 2009
sabato 30 maggio 2009
Un quarantotto, il '68 e il duemilaotto.
Un sottile filo conduttore o semplicemente dei numeri legati da una perversa assonanza. Quante volte abbiamo sentito pronunciare, con tono minaccioso, la frase: "faccio succedere un quarantotto". Io la ricordo pronunciata, dal grande Nino Taranto, per indicare una "solenne" arrabbiatura. In fondo il quarantotto è solo una locuzione, un modo di dire che nessuno usa più. Oggi son ben altri i termini e le azioni. Un vero "quarantotto" è stato il '68 dal quale mi dissocio e aggiungo che: «sono contento di non essere un "sessantottino" e nemmeno figlio di quel "parapiglia" generale». Di quel periodo ricordo solo tanta "confusione". Altra cosa è l'estate del "settantotto": bocciato al liceo con 6 in condotta. Una "sciocchezza" in confronto alla tragedia del 9 maggio, sempre di quell'anno infausto. Ero seduto su un prato, insieme ad alcuni compagni di classe, la notizia ci fu data con un tono che evocava ricordi non tanto lontani. La domanda che tutti ci facemmo: "E adesso cosa succede?". Oggi lo posso dire con certezza matematica: "Nulla!". Il nulla più vuoto che c'è o che si possa immaginare. Una sterilità sconvolgente. L'unica cosa che rimane è il silenzio, anche compiaciuto, di chi aveva il dovere di fare e dire ma è restato immobile ed ha taciuto. Una prerogativa del "nostro" paese è che nessuno fa, almeno, quello per cui è semplicemente pagato. Le uniche cose che riescono a "produrre" sono i complotti, i depistaggi, i pentiti, le intercettazioni, "le carte a posto". Un "fiume di dannati" che si trincera dietro l'atavica mancanza di "mezzi e risorse", perché quelli che hanno bastano, a malapena, a soddisfare le loro necessità. Nell'ottantotto uno spiraglio di luce, il simbolo della nefandezza umana, il muro, crolla! (The wall), anche se l'opera di abbattimento verrà portata a termine negli anni successivi. Questo è l'inizio di una nuova era chiamata: "globalizzazione". Il novantotto potrebbe passare, come un anno da annoverare, tra quelli trascorsi "senza lodi e senza infamia" se non fosse per la “relazione sull'andamento dell'economia nel 1998, presentata dal Ministro del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica”, che riportava: "SEGNALI DI UNA INVERSIONE DI TENDENZA NEL MEZZOGIORNO. La ripresa dell'occupazione, dopo anni di declino, nel 1998 ha consentito nel Mezzogiorno un aumento medio dello 0,6 per cento dei posti di lavoro e un incremento di 60.000 occupati a ottobre rispetto allo stesso mese dell'anno precedente." Sembrava che si aprissero nuove prospettive ed opportunità, qualcuno, addirittura, parlava di un nuovo "boom" economico. Invece? Niente! Ancora una volta il meridione rimane una "quaestio", una cosa di cui parlare e su cui argomentare, un passatempo per "pseudo intellettuali". Intanto le terre ed i mari del Sud si riempiono di spazzatura, luoghi irripetibili, ridotti ad una enorme pattumiera. La domanda è: "Chi ha permesso che tutto ciò accadesse?". La risposta potrebbe sembrare scontata ma non è così, vi assicuro che la "verità" lascerebbe a "bocca aperta" tante persone, ammesso che il “vero” interessi a qualcuno. Siamo arrivati al duemilaotto, sessant’anni in poche “tappe”, mai e poi mai ci saremmo immaginati una crisi mondiale e tanto meno scaturita ancora una volta dalle “borse”. Da quell’economia, cosiddetta, virtuale. Giambattista Vico parlava dei “corsi e ricorsi storici” per dire che l’esperienza non insegna e che gli accadimenti sono ciclici ed indipendenti. Questa volta ho la sensazione che sarà molto “dura”, l’economia mondiale ha la necessità di regole flessibili, veloci e di tante capacità.
giovedì 28 maggio 2009
Aiutate la memoria
Ho conosciuto il signor Francesco Abazia nel febbraio del 2005. Sono stato subito colpito dalla sua immensa voglia di comunicare, malgrado non possa più farlo perfettamente. Le difficoltà quotidiane e la vita trascorsa non gli impediscono di sorridere e di essere paziente, non demorde mai. Una volontà enorme per un corpo esile, colpito innumerevoli volte in una guerra infinita. I primi incontri sono stati difficili, adesso incomincio a capire la sua preoccupazione. Oggi ha quasi 88 anni, continua a vivere seminando la memoria, non vuole che il "futuro" possa dimenticare di cosa sono capaci gli uomini. (28 nov. 2007)
Editoria su "carta moschicida".
In questi giorni gli “attenti” al web hanno visto "spuntare dal sottobosco”, come funghi, due nuove iniziative editoriali, una dedicata ai dirigenti d’azienda e l’altra ai beni con “accessibilità” limitata. I “nuovi prodotti editoriali” fanno capo ad un noto gruppo, molto conosciuto in rete, che ha fatto di un “codice” il suo marchio. Fin qui nulla di nuovo. Nello scorrere le pagine del sito, sono stato “colpito” dalle firme in calce ai 79 articoli, pubblicati in questi “ultimi” 14 giorni e presenti nelle due “riviste”. Sono di 20 donne e 13 uomini, quindi il web che “conta” è saldamente nelle mani del “gentil sesso”. Cosa positiva che dimostra come, ormai, siamo abbondantemente oltre la parità tra uomo e donna. Inoltre questo scarto numerico aumenta, in maniera esponenziale, se analizzato in percentuale: il 69,64% degli articoli sono stati firmati dalle donne. Quest’ultimo dato sembra capovolgere radicalmente l’immagine di un’Italia arroccata su posizioni misogine. Un altro elemento che emerge, da questa osservazione, è la “trasversalità” con cui i “collaboratori”, di questi magazine, si cimentano nello “scrivere” gli articoli, passando da una “rubrica” all’altra con una versatilità che ha dello “stupefacente”. Alcuni “naviganti” mi hanno fatto notare che gli autori dei “testi” pubblicati sono gli stessi che scrivono su altri “spazi web”, dedicati all’informazione. Questo comporta che malgrado aumentino le possibilità, i “nuovi” spazi sono occupati dai “soliti ignoti”. Questa puntualizzazione potrebbe dare luogo ad un giusto risentimento da parte dei “chiamati in causa” se non fosse che, l’editore ha ricercato, attraverso degli annunci, chi volesse “collaborare” a queste nuove pubblicazioni, mettendo, di fatto, in moto una “macchina” pubblicitaria che ha prodotto notevole attenzione, da parte degli aspiranti autori, senza che vi fosse una risposta alle “esigenze” di questi ultimi. Anzi, alcuni di loro, sollecitando il responsabile editoriale, hanno ricevuto solo una laconica e-mail nella quale si legge: “Accedete in massa, commentate, ditelo ai vostri amici, insomma create traffico!”. Siamo alle solite! Non so se definirla la solita, “casereccia”, catena di Sant’Antonio o, usando un acronimo che fa tendenza, un “MLM”. In un caso o nell’altro il principio è lo stesso.
mercoledì 27 maggio 2009
Libri fotocopiati
E' uno di quei reati, di natura penale (vedi legge sul diritto d'autore 22 aprile 1941 n. 633; legge 18 agosto 2000 n. 248; d. lgs. 9 aprile 2003 n. 68), che per motivi "sconosciuti"(?!) è ampiamente diffuso ed incontrastato, in modo particolare, negli "ambienti" universitari.
(... omissis)
(... omissis)
Enciclopedia libera o più semplicemente: "aggregatore di ...".
Nessun contributo potrà pervenire, dal sottoscritto, fino a quando lo spirito che animerà il più grande "aggregatore" del web, che agisce sotto mentite spoglie, è quello del frustrato ed incapace che raggiunto, chi sa per quali oscuri meriti, il ruolo di "amministratore" può, con assoluta arbitrarietà, gestire i contributi altrui. Questa forma trogloditica di "umanità persa" l'ho incontrata durante il servizio militare, da me svolto in Marina nel lontano 1980, nei cosiddetti "nonni". Erano quei militari che terminato il periodo da recluta diventavano "anziani" e quindi da quel momento erano "abilitati" a tutti quegli atti di "nonnismo" che, in alcuni casi, hanno interessato la cronaca nera. L'attività principale di questi "Mr Hyde" è l'istigazione, la loro peculiarità è di agire in branco. Mai visti tanti ... tutti in un luogo. Certo che se le cose vanno così un motivo ci sarà. Non sempre è possibile capire gli altrui progetti ed io non sono curioso. L'importante è non esserne complice!
martedì 26 maggio 2009
Platinette ad X-Factor
E' di questi minuti la notizia che Mauro Coruzzi, in arte Platinette, ricoprirà il ruolo di "giudice", che è stato della "dimissionaria" Simona Ventura, ad X-Factor. Questa decisione dei dirigenti Rai, aleggiava nell'aria, ma solo oggi si "apprende" della scelta. In qualche modo la sig.ra Maria De Filippi in Costanzo sembra abbia "rivestito" un ruolo importante nella scelta, da parte della produzione del programma, targato Rai. Si ritiene, da più parti, che Mauro Coruzzi abbia le credenziali e le caratteristiche giuste, per poter assolvere pienamente quest’incarico, oltre che una simpatia ampiamente riconosciuta. Nessun rimpianto, anche se la sig.ra Ventura, sembra, avesse indicato come suo successore, l'opinionista, Cristiano Malgioglio. I "giochi" sembrano fatti ma nessuna comunicazione ufficiale è stata diramata da "Viale Mazzini". Questa notizia sembra destinata ad essere la “telenovela” dell’estate, il tormentone che permetterà il tanto “amato chiacchiericcio” che si concluderà, come al solito, con l’ennesimo “parto” mediatico. Doveroso è l’invio di un cordiale saluto a Mauro Coruzzi ed un “in bocca al lupo” a Platinette.
lunedì 25 maggio 2009
Playboy
Una "passerella" durata più di cinquant'anni ma non ci sarà nessuno, disposto, ad "acquisire" la rivista più "sbirciata" al mondo, tra le tante dedicate al "proibito". Un altro pezzo di quell'America del sogno, forse, finirà i suoi giorni in un museo. Marchionne e la Fiat, questa volta, non interverranno a "salvare" un'icona della recente storia americana. Playboy è stata la prima rivista a non avere dei "lettori", la si potrebbe definire, quasi, il più "alto" esempio di democrazia partecipativa, tutti i suoi "estimatori" hanno contribuito, chi più e chi meno, ad un successo, senza distinzione di razze, culture e religioni, “analfabeti” che non si sono sentiti minimamente "discriminati" in un mondo fatto di "sporcaccioni", benpensanti in blazer blu, con discutibili titoli accademici. Tra tutte le riviste, del suo genere, era quella con la copertina più patinata; sembrava risplendere di luce propria. Era ricca d’immagini perfette che esaltavano la bellezza delle sue "girl", meteore irraggiungibili e senza, possibili, paragoni. Il "coniglietto", simbolo della rivista, è stato la vittima del "liberismo informatico" e della sua massima espressione: internet. Anche un altro simpatico "animaletto" rischia l'estinzione: Topolino. Due storie “prolifere” ma diverse, accomunate da un unico, inesorabile, destino. Insieme hanno contribuito alla "crescita" di generazioni e alla loro "miopia", tutti e due figli della stessa America.
domenica 24 maggio 2009
A volte ritornano
Il 16 aprile sono iniziate, a Cinecittà (Roma), le selezioni di “Amici”, il “talent show” televisivo di Maria De Filippi che ha raggiunto la 9^ edizione. Cosa dire? Come tutti i programmi, anche questo, si offre ad una serie di commenti, osservazioni e considerazioni. Dalle prime battute sembra che si sia dato più centralità e peso, nella sezione canto, al Maestro Beppe Vessicchio, persona equilibrata e discreta e, ciò che conta, preparata. Questo è un passo importante che rende il percorso televisivo più attendibile e comprensibile al vasto pubblico, vista la capacità con la quale, il Maestro, riesce a comunicare, esemplificandoli, anche i motivi delle sue “bocciature”, rendendoli più accettabili anche agli stessi “aspiranti”. Per il resto tutto sembra, malinconicamente, invariato. Mi auguro che quest’anno non si debba più assistere a “teatrini”, apparentemente incomprensibili, come quello che ha visto protagonista, nella scorsa edizione, Steve La Chance “tenuto sotto scacco” da una ballerina, ex allieva in un corso estivo. Infine, si spera che i criteri di valutazione possano essere, oltre che ispirati a principi di oggettiva equità, tali da far emergere solo “veri” talenti. Il mercato può attendere! (?)
Tra il dire ed il fare ...
Onde radio si prefigge l’obiettivo di raggiungere tutti quegli utenti che hanno il bisogno di “ascoltare” una voce, al “di fuori del coro”, che abbia e mantenga un equilibrio, tale, da rendere il blog un punto di riferimento, per chi ama la radio, guarda la televisione ed è attento a "tutto ciò" che attraversa l'etere. I propositi sono i migliori ma bisogna, sempre, “stare di vedetta” ed evitare: arrembaggi di pirati, scogli affioranti e secche. La navigazione, in certe condizioni, è sempre difficile. Ogni viaggio, che inizia, nasconde insidie, infiniti pericoli ed ostacoli non sempre “naturali”. Un detto recita: “Il buon marinaio si conosce al mal tempo”; se tanto mi da' tanto andiamo di vento in poppa.
mercoledì 20 maggio 2009
Pronti? Via!
E’ andata! Non sarà una data che rimarrà nella “storia” ma per me è un giorno importante. Una gestazione di idee, desideri, dubbi, speranze, umori, durata il tempo necessario o, forse irragionevolmente, anche qualcosa in più. Mi sono documentato, ho letto tanto ed ho cercato di capire quale percorso bisognasse seguire per ideare, progettare e realizzare un blog, possibilmente, di “successo”. L’unica risposta, che sono riuscito a darmi, è che non esiste una formula da “enunciare” ma una serie, ahimè infinita, di elementi che si devono fondere insieme, in quantità non definite, un po’ come la Coca Cola, per dare luogo ad un evento che ha quasi del miracoloso. In pratica quello che succede ogni qualvolta ci troviamo di fronte ad un fenomeno per il quale non siamo in grado di dare una spiegazione certa o quantomeno plausibile. Nel parlarne con amici e conoscenti, c’è chi mi ha detto: «Lascia perdere! Chi te lo fa fare? Tanta fatica per nulla!». Se il successo fosse direttamente proporzionale al lavoro profuso, tutti i blog, attivi e costantemente aggiornati nei contenuti, sarebbero di successo: ma non è così! Il blog, sia esso generalista o dedicato, è soggetto alle regole della rete ma internet è, apparentemente, "terra" di nessuno e sembra che non ci siano regole. La strategia di marketing, se così si può definire, più diffusa in rete è: l’offerta gratuita di qualsiasi cosa. Una pura “tentazione”, come la biblica offerta, della mela, alla “progenitrice” Eva. Chi rinuncerebbe a ricevere gratuitamente un bene o un servizio? Una delle “key” più usate ed abusate in rete è: gratis. La cosa mi ha incuriosito ed una delle prime domande che mi sono posto è stata: chi può offrire qualcosa gratis? Per rispondere è fondamentale ed importante accettare la conditio che: “nulla si crea e nulla si distrugge” senza costi. Pertanto non c’è, credo, nessuno in grado o tanto generoso da regalare qualcosa. Internet ha permesso “un’evoluzione telematica” anche di quelle “attività” che continuano ad essere svolte con “furba destrezza”. Il principio è quello di attirare l’utente incauto, sprovveduto o credulone per potergli rifilare un canonico, mi sia consentito l’uso del termine: “pacco”. Questo anche quando l’utente è “adescato” da un articolo, un post, un commento, riportati in un blog, che sono stati sottratti alla legittima “paternità” dell’autore. Ogni giorno la rete offre migliaia di articoli “ripuliti” attraverso le traduzioni. Quanti leggeranno questo articolo saranno legittimati a pensare: “è arrivato l’ennesimo idealista o il finto virtuoso di turno”. Non è cosi, anche io offro consulenza gratuita, che spero mi venga ripagata attraverso i canali della pubblicità, ma a differenza dei “tantissimi altri” è frutto dei miei “averi”. Con questo non voglio generalizzare e fare il solito comune “fascio” o rappresentare internet come un luogo di assoluta perdizione. Anzi, nel propormi, questa sarà una delle funzioni di utilità che questo blog cercherà di svolgere. In conclusione, cercando di dare un’identità a questo “sito”, mi fa piacere pensare che questo mio lavoro possa diventare, idealmente, un “porto”, dove trovare “riparo” e da dove poter ripartire per affrontare questo "mare", che quotidianamente navighiamo, senza rimanere impigliato in alcuna ”rete”.
martedì 19 maggio 2009
Questa è una "pillola"
Se avete ricevuto o riceverete un'e-mail, dal Vostro indirizzo di posta elettronica, non preoccupateVi. Da un po' di tempo, molti utenti ricevono delle e-mail con un indirizzo di posta incluso (xxxxxxx@aurora-conslat.com) al quale viene chiesto di inviare dei dati. Il "fatto", che il destinatario è anche il mittente, può giustamente allarmare ma non c'è ne motivo. Questo "spam" è possibile grazie ad un "server SMTP". Per quanto riguarda l'attendibilità del contenuto, "facili guadagni", il buon senso mi suggerisce di ignorare il "messaggio". Buona navigazione.
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