domenica 31 maggio 2009

Google

Il più grande interrogativo della rete. Il cruccio di tutti i webmaster e di tutti quelli che tentano di migliorare il posizionamento, dei loro "siti", nei risultati di ricerca del "motore" più famoso al mondo. Purtroppo Google non è solo questo ma anche una serie di incognite che non "trovano" delle risposte. Le difficoltà di comunicare con un servizio di assistenza, del motore, è palese, non esiste un modo diretto per evidenziare incongruenze o addirittura abusi e di risolverli. Tra le varie ipotesi, che circolano sui criteri di ricerca di questo motore, si parla di un sofisticato algoritmo. Una cosa che lascia perplessi è il modo con cui vengono visualizzati i criteri di ricerca. Se si scrive un nome ed un cognome dovrebbero essere visualizzate, a rigor di logica, tutte le pagine che contengono i dati ricercati e tutto ciò che è direttamente riconducibile ad essi. Invece non è così! Google visualizza, accanto ai dati anagrafici, stralci di pagine contenenti frasi che sono state pronunciate da altre persone. Come è possibile? Che tipo di algoritmo può dare questo risultato? Questo abbinamento genera confusione, in chi legge, procurando danni alle persone che rimangono "ingabbiate" in tale risultato. Un problema che sembra non preoccupare Google. Una nuova "class action" contro il "ricercatore" più usato al mondo? Vedremo! Intanto auguriamoci che qualcuno si svegli e metta a posto le cose, in modo tale da evitare di dover ricorrere ai tribunali per tutelare anche i più elementari diritti.

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