lunedì 1 giugno 2009

Traffico di trafficanti

Il traffico, una delle cose più odiose della nostra epoca. Il traffico pedonale, stradale, ferroviario, navale, aereo, tutti rigorosamente “regolamentati”, che si cerca di limitare per la ricaduta che, il loro "sviluppo", ha sull’ambiente. A quanti di noi è capitato di rimanere "imbottigliato" nel traffico? Chi più e chi meno conosce di cosa sto parlando. Una sensazione d’impotenza alla quale, a volte si reagisce, con il forte desiderio di abbandonare il "mezzo" e dileguarsi velocemente, allontanandosi, il più possibile, da quella "cappa di gas di scarico" che, impercettibilmente, copre tutto. Quelle attese, interminabili, a volte durate anche giorni interi ad aspettare il primo volo utile per raggiungere la meta agognata o in fila agli imbarchi marittimi sotto il sole d'estate. Alle fermate degli autobus o della metropolitana, durante le ore di punta, mentre cerchi di ripararti dalla pioggia e scansare le "stecche" degli ombrelli, a volte, usate dai passanti come degli "sfollagente". Quella sensazione di leggerezza che ti "prende" quando tenti di salire sui mezzi di trasporto, trascinato dal “fiume” di persone. La promiscuità nel restare, a volte per ore, "inscatolato" come una sardina insieme a centinaia di individui, che neanche conosci, senza poter muovere "almeno" un dito. Stare attento al portafogli, a non avvicinarti alle signore, sempre pronte a guardarti come se fossi un potenziale "maniaco", a scansare lo starnuto di qualcuno. Quante ore, delle nostre giornate, siamo costretti a dedicare a tutto questo? Un solo minuto è troppo! Non possiamo farci nulla. Questo è il tipo di vita media che, tanti di noi, sono costretti ad accettare e sopportare ma tutto ciò svanisce, d'incanto, quando siamo in "rete". Il traffico d’internet è un'altra cosa; è "benedetto". Qui sei comodamente seduto, in casa tua e "lontano" da tutto e da tutti. Si è talmente rapiti che sì "naviga" come se si andasse alla scoperta di un mondo "fantastico", fatto di colori sfavillanti, d’immagini fantastiche, dove tutto sembra a portata di "mouse", si riescono a trovare cose che nemmeno si immaginava esistessero. Il paese dei balocchi! Qui il tempo non esiste. Le percezioni sono talmente "deboli" che se si facesse il test alcolemico si rischierebbe di essere “arrestati”. Internet sembra andare incontro a qualsiasi esigenza reale o indotta. La panacea per tutti i “mali”. Il principio è semplice, basta offrire di tutto e di più, tanto il “credulone” di turno si trova. Sempre!

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