venerdì 12 giugno 2009

Le "draghe" editoriali

Qualcuno si chiederà a cosa è ispirato il titolo di questo articolo. Chi “vive” internet, anche come un lavoro, si accorge, a prima vista, di cosa succede nel campo dell’informazione in rete. E’ di alcuni giorni fa un altro mio articolo dedicato all’editoria “su carta moschicida” e su come funzionano questi “prodotti” editoriali. Una rubrica televisiva, sull’emittente nazionale Italia 1, si è posta il problema di come il giornale digitale sia diventato l’alternativa all’informazione su carta stampata e quindi uno degli elementi che ne stanno determinando il lento declino. A mio avviso questo è un falso problema in quanto le maggiori testate giornalistiche nazionali pubblicano in rete i loro quotidiani fornendo un’alternativa fruibile a chi usa il computer e quindi facendosi concorrenza da soli. La rubrica in questione non ha focalizzato perfettamente le cause che possono aver determinato o determinare tale scenario nell’informazione. Una proiezione della realtà molto limitata. Questo perché internet non rappresenta assolutamente il luogo dove si fa informazione in quanto è un contenitore eterogeneo aperto a tutto e di cui è difficile “controllarne” le fonti. La maggior parte dell’editoria presente in rete, di sola origine digitale, non fa altro che “rubacchiare” a destra e a manca titoli ed articoli, anche con scaltre iniziative editoriali che attirano eventuali aspiranti “autori” che non riusciranno mai a farsi pubblicare un loro articolo ma che vedranno le loro fatiche prese come spunti o rielaborate. Da qui il titolo che vuole rappresentare un “nuovo” modo di fare “informazione”, che utilizza la rete come un mare che è “scandagliato” sistematicamente da queste “draghe” che vanno alla ricerca di tutto ciò che può essere riciclato, principalmente ricorrendo alla traduzione, o trovando spunti originali tra quello che spontaneamente alcuni blogger, particolarmente ispirati, riescono a pubblicare nei vari spazi che fortunatamente non mancano in rete. Non credo che questo modo di fare informazione possa preoccupare, più di tanto, la “carta stampata” in quanto in nessun caso può costituire una “seria” minaccia.

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