giovedì 4 giugno 2009

"pe' na máneca 'e fetiente"

Avrei preferito non commentare, un episodio che sarebbe potuto passare come l'atto di "uomini" senza pietade. Episodi simili sono accaduti anche in altri luoghi, dove le tombe profanate dei "famosi" hanno dato luogo a reazioni composte, niente più di un giusto e rimarchevole sdegno. Invece no! Ancora una volta un "terremoto" si è abbattuto, su una città, dove anche respirare diventa difficile. Una magnitudo con un'eco sorprendente. Parole sferzanti, espresse in maniera gratuita che non possono essere giustificate, termini inaccettabili che devono essere rispediti al mittente. La cosa che più colpisce è la facilità con cui si può infierire su un popolo, su una città, senza ricevere nessuna reazione. Ogni occasione è buona per "sparare a zero" e questo mi fa pensare che a qualcuno, tutto ciò, "fa gioco". Un prezzo altissimo che Napoli paga quotidianamente. Siano chiusi! gli accessi a quei luoghi che sembrano ormai aver perso anche quella, dovuta, sacralità. Non sarà certo un lucchetto che impedirà ad una città di continuare a pensare e ad amare un suo figlio.

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